Il progetto

Immagini e simboli capaci di richiamare temi, problematiche e peculiarità

La title sequence è stata realizzata per il primo episodio del documentario Matera 15/19, prodotto dalla Open Fields Productions con la regia di Fabrizio Nucci, Alessandro Nucci e Nicola Rovito.

La title sequence rappresenta un breve viaggio.

Sei le scene realizzate, scegliendo immagini e simboli capaci di richiamare temi, problematiche e peculiarità, un viaggio anche solo accennato nel bello e nelle contraddizioni della regione. Le stesse che, guardando al futuro come opportunità, la produzione Matera 15/19 vuole raccontare.

Le scene sono state realizzate con la supervisione dell’artista visuale Silvio Giordano.

La tecnica utilizzata è quella del tracking video, con la sovrapposizione delle camere virtuali al reale. In ognuna delle cinque scene c’è un oggetto tridimensionale modellato ex novo e inserito nelle riprese del reale. I software utilizzati: Premiere, 3D Studio Max, After Effects, Mudbox, Fume Effects.

How It’s made

Le immagini sono il risultato di un lungo processo artistico

Abbiamo tradotto i bozzetti disegnati a mano dall’artista Silvio Giordano, in un video in cui computer grafica e realtà si mescolano per dare forma a concetti astratti

Per creare e scolpire i modelli tridimensionali  dei software dell’Autodesk, 3Ds Max e Mudbox.

Ogni scena ha un processo di lavoro differente ma tutte hanno richiesto un grande lavoro di compositing e di effetti visuali portato avanti con il software Adobe After Effects.

Vi raccontiamo di come è stata costruita la scena della valigia.

La valigia è stata ripresa in live action circondata dai marker, necessari al successivo tracking dell’oggetto. Successivamente la città di Matera (modellata in 3D) è stata “inserita” nello scomparto vuoto della valigia. Il terzo passaggio è quello dedicato al lavoro sulle maschere: è in questa fase che tutti i livelli della composizione vengono sistemati nel giusto ordine rispetto a ciò che si dovrà vedere e che cosa invece sarà nascosto. L’oggetto tridimensionale, inoltre, viene agganciato all’oggetto reale così da seguirne il movimento (tracking). Nel compositig, con un lavoro complessivo sulla scena, tra color correction e inserimento di altri elementi grafici, si arriva al risultato finale.

Backstage

Il nostro team condivide ricchi livelli di esperienza, background diversi e una passione comune per il lavoro ben fatto